27 Anni di occupazione e autogestione

5 – 6 Giugno

Due giorni di appuntamenti in occasione dei 27 Anni di occupazione e autogestione del CSOA La Torre.
Due giornate per festeggiare un percorso collettivo iniziato 27 anni fa e che ha ancora tanta strada da fare.

Sabato 5 giugno

  • h 16:00 Dj set nel parco sul Nano Sound System, e in filodiffusione con Lolloman, Radio Torre, Mario Dread, Tommy The Rebel, Orange Beat
  • h 18:00 Si parte con una passeggiata per adulti e bambini all’interno della Riserva Naturale Valle dell’Aniene a cura di Insieme per l’Aniene.
    Si partirà dal piazzale esterno al centro sociale.
h 19:00 Presentazione del libro “X” di Valentina Mira

Insieme all’autrice ne discuteremo con:

  • Simona Ammerata – casa delle donne Lucha y Siesta
  • Federica Festagallo – Befree cooperativa sociale contro tratta, violenze, discriminazioni
  • Tatiana Montella – Avvocata Femminista
  • Tiziana Triana – Fandango Libri

・h 20:00 Cena a sostegno del Csoa La Torre

Domenica 6 giugno

h 16:00 Esibizioni e saggi dei corsi per bambinə della Palestra Popolare Corpi Pazzi
  • h 16:00 Laboratorio di Fotografia – Tecniche antiche di stampa: cianotipa e viraggio. Info e prenotazioni: misviluppo@csalatorre.net
  • h 17:00 Laboratorio teatrale a cura di SuperAbile
  • h 19:00 Presentazione del Libro “Io non parto più” di Carolina Germini a cura di Momo edizioni
  • h 19:00 Aperitivo a sostegno del Csoa La Torre

Durante i due giorni di iniziativa:
・ Bar aperto
・ Dolci&merende

Pratichiamo una socialità responsabile: usa le mascherine, rispetta il distanziamento e segui le indicazioni che trovi sul posto!



X

Fandango Libri, 2021
di Valentina Mira

X è un romanzo e una lettera.
Valentina scrive al fratello con cui non parla da anni per raccontargli quello che ne è stato di lei e quello che non ha avuto il coraggio di dirgli in passato. Torna all’estate del 2010, l’estate della sua maturità. Una festa, alcool e musica nelle casse. La musica l’ha messa G., amico di tutti e amico di Valentina. Quella notte G. diventa uno stupratore. Valentina non lo denuncerà mai, come, il novanta per cento delle donne violentate, quel danno resta taciuto per anni.

Dopo quasi dieci anni Valentina decide di riprendersi la propria storia, di spezzare l’omertà e ribaltare la vergogna, dalla violentata al violentatore, restituendola a lui. È questo che ci racconta Valentina Mira in X: il tabù e lo stigma che accompagnano lo stupro, la violenza che porta a sentire il proprio corpo come estraneo.

La necessità di una reazione. Scrive un canto di Natale per il fratello che non le ha creduto, lo porta indietro con sé in quella festa di molti anni prima, e poi nel presente in cui nulla funziona perché la violenza è sistemica e non una sfortunata eccezione, infine in un futuro che vede nel diritto a difendersi e ad aggredire l’unica via.

X racconta il tabù e lo stigma che accompagnano lo stupro, con una forza e una franchezza senza precedenti in cui la potenza letteraria e di racconto lascia disarmati.


Io non parto più. Le cicogne di Marrakech

Momo edizioni, 2020
Testi di Carolina Germini
Illustrazioni di Ginevra Vacalebre.

«Una storia di migrazione, avventura, crescita e coraggio».

Siamo a Delft, in Olanda, e, come tutti gli anni, un gruppo di cicogne si  prepara a migrare. Ma qualcosa non va per il verso giusto: Sandy, la più anziana, non ne vuole sapere di partire e così manda in crisi tutto il gruppo, soprattutto Daisy, figlia adottiva, scampata a un bracconiere.
La storia delle cicogne di Marrakech ci insegna che la migrazione non è un semplice spostamento da un luogo all’altro ma un vero e proprio viaggio e, come tale, ha il potere di cambiare chi lo compie.
È sorprendente pensare che le cicogne, come tutti gli uccelli, vivano nello stesso anno in luoghi completamente diversi come l’Africa e l’Olanda!  
Se Sandy, scegliendo di restare a Delft, interrompe un fenomeno naturale e ciclico come la migrazione, allo stesso tempo ci mostra il bisogno e il diritto di ognuno di scegliere liberamente dove vivere.
E la paura della piccola Daisy di migrare senza la madre racconta bene come, in ogni partenza, si combatta sempre tra il timore di abbandonare la propria casa e il desiderio di costruirne una altrove.