CONTRO IL MARCIO CHE MARCIA

{mosimage}
 
Per difendere la memoria di Roma, il suo passato di resistenza, il suo presente di lotte.Per rompere il silenzio.
Il 28 ottobre, come ogni anno le organizzazioni di estrema destra tenteranno dicommemorare una delle pagine più vergognose di questo Paese: il colpodi stato fascista del 1922.Quest'anno vogliamo convocare tutte le forze politiche e sociali etutti i cittadini sinceramente antifascisti e democratici in un'iniziativa che impediscaloro l'agibilitànella nostra città.

Pensiamo ad una piazza agita dai contenuti delle nostre lotte, materiali di propaganda,installazioni audio-video, interventi musicali, dibattiti. Precariato,lotta per la casa, diritti per gli immigrati, memoria, femminismo, diritto alla liberascelta sessuale,questa piazza, darà vita ad interventi che tengano insieme il senso del legame profondotra le lotte sociali e l'antifascismo passato e presente.
La nostra azione dunque non è rivolta solo a contrastare i fascisti, ma anche arichiamare alle proprie responsabilità chi governa la città. Noipretendiamo che nessuno si permetta di concedere spazio a chi vuole commemorare l'abominiodella marcia su Romaricordando al sindaco e alla sua giunta che c'è un patto costituzionale sul quale siregge la convivenza civile nel nostro Paese, questo patto nasce dallalotta di resistenza
al nazi-fascismo e indica in maniera chiara il divieto di apologia di fascismo.Questo patto è in realtà, rimesso in discussione oggi, in una cittàche sotto la spinta modernizzatrice delle giunte di centro sinistra, si è rifatta ilbelletto migliorando lasua appetibilità sui mercati interno ed internazionale, come luogo idoneo alla produzionedi profitto ma che nasconde i gravi problemi sociali che i suoicittadini vivono, dietro
le luci della ribalta. Roma del precariato diffuso, del lavoro nero, dei tanti morti neicantieri edili, degli affitti alle stelle, delle speculazioni deipalazzinari e dei tanti senza casa, della inesistente politica dell'accoglienza e dei centridi permanenzatemporanea "just in time", delle periferie dimenticate e territorio da colonizzare congrandi opere e centri commerciali ma condannate a rimanerenell'incultura e nel degrado.
La Roma pacificata e indifferente dell'inaccettabile equidistanza tra centri sociali ecovi dei fascisti, tra chi ogni giorno affronta i problemi in unalogica orizzontale,inclusiva, popolare e chi fa dell'odio e del disprezzo per il prossimo la sua unica bandiera.

 

sabato 28 ottobre a piazza Vittorio lato p.ta Maggiore ore 14.00 

 
Rete antifascista romana