Un collettivo politico, un gruppo di compagne e di compagni, un insieme di individui, donne, uomini, studenti, lavoratori, precari, disoccupati che attraverso la pratica dell’autogestione sperimentano nuove percorsi di vita, di socialità e di lotta. Una, dieci, cento idee diverse che si mescolano e si confrontano per dare una lettura diversa dell’esistente.
Il 4 giugno 1994 occupiamo la Torre di viale Rousseau. Vogliamo restituire al quartiere uno spazio pubblico abbandonato al degrado. La risposta delle istituzioni e dei fascisti locali al nostro fermento politico, sociale e culturale è unicamente repressiva. Dopo una lunga serie di sgomberi e denunce apriamo a una trattativa con il Comune di Roma. Per salvaguardare 3 anni di attività e dare continuità ai progetti, constatata l’impraticabilità della difesa del posto, nel mese di maggio 1997 accetiamo di trasferirci in un nuovo spazio ( LEGGI la nostra storia) .
La nostra storia continua nel casale di via bertero 13. E se la Torre di viale Rousseau, assegnata inutilmente all’Università La Sapienza, è nuovamente abbandonata al degrado più totale, la Torre di via Bertero è in piena attività, restituita al quartiere e alla città tutta. L’impegno di compagne e compagni, donne, uomini, studenti, lavoratori, precari e disoccupati, attraverso la pratica dell’autogestione oggi dà vita a molteplici attività, attraversate e partecipate da centinaia di persone, di ogni età.
Torre chiama Terra
La Torre è uno spazio autogestito in modo collettivo, un luogo liberato e libero, che vive e si sviluppa solo attraverso la massima responsabilità e il contributo attivo di tutte e di tutti verso persone, animali, spazi e cose che lo compongono.
La Torre non è un luogo neutro. Il nostro obiettivo è trasformare l’esistente giorno dopo giorno. Siamo partigiani, stiamo in modo convinto da una parte, e per questo siamo intolleranti ai comportamenti fascisti, razzisti, sessisti, prevaricatori.
Il centro sociale è inserito nella ‘Riserva naturale Valle dell’Aniene’. La fruibilità dell’area verde è il frutto dell’impegno di tante persone. La tutela del parco passa attraverso alcune regole fondamentali: non accendere fuochi, non lasciare immondizia in giro, non danneggiare le strutture messe a disposizione.
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chi siamo
Un collettivo politico, un gruppo di compagne e di compagni, un insieme di individui, donne, uomini, studenti, lavoratori, precari, disoccupati che attraverso la pratica dell’autogestione sperimentano nuove percorsi di vita, di socialità e di lotta. Una, dieci, cento idee diverse che si mescolano e si confrontano per dare una lettura diversa dell’esistente.
Il 4 giugno 1994 occupiamo la Torre di viale Rousseau. Vogliamo restituire al quartiere uno spazio pubblico abbandonato al degrado. La risposta delle istituzioni e dei fascisti locali al nostro fermento politico, sociale e culturale è unicamente repressiva. Dopo una lunga serie di sgomberi e denunce apriamo a una trattativa con il Comune di Roma. Per salvaguardare 3 anni di attività e dare continuità ai progetti, constatata l’impraticabilità della difesa del posto, nel mese di maggio 1997 accetiamo di trasferirci in un nuovo spazio ( LEGGI la nostra storia) .
La nostra storia continua nel casale di via bertero 13. E se la Torre di viale Rousseau, assegnata inutilmente all’Università La Sapienza, è nuovamente abbandonata al degrado più totale, la Torre di via Bertero è in piena attività, restituita al quartiere e alla città tutta. L’impegno di compagne e compagni, donne, uomini, studenti, lavoratori, precari e disoccupati, attraverso la pratica dell’autogestione oggi dà vita a molteplici attività, attraversate e partecipate da centinaia di persone, di ogni età.
Torre chiama Terra
La Torre è uno spazio autogestito in modo collettivo, un luogo liberato e libero, che vive e si sviluppa solo attraverso la massima responsabilità e il contributo attivo di tutte e di tutti verso persone, animali, spazi e cose che lo compongono.
La Torre non è un luogo neutro. Il nostro obiettivo è trasformare l’esistente giorno dopo giorno. Siamo partigiani, stiamo in modo convinto da una parte, e per questo siamo intolleranti ai comportamenti fascisti, razzisti, sessisti, prevaricatori.
Il centro sociale è inserito nella ‘Riserva naturale Valle dell’Aniene’. La fruibilità dell’area verde è il frutto dell’impegno di tante persone. La tutela del parco passa attraverso alcune regole fondamentali: non accendere fuochi, non lasciare immondizia in giro, non danneggiare le strutture messe a disposizione.