dalle 19:30
Racconti di quotidiana resistenza e scelte di libertà.
La vita di Giorgio e Isabella Marincola
con
Wu Ming 2 – collettivo Wu Ming autore di “Timira, romanzo meticcio”
Lorenzo Teodonio – autore di “Razza Partigiana”
Antar Mohamed Marincola – figlio di Isabella e nipote di Giorgio Marincola, autore di “Timira, romanzo meticcio”
a seguire cena alla BioTrattoria
dalle 23:00
SPECIALE ANTIFA’ REGGAE NIGHT
ORANGE BEAT SOUND
MICHAEL EXODUS (DUB-O-MATIC RECORDS)
LION’S WAY SOUND SYSTEM
Racconti di quotidiana resistenza e scelte di libertà.
La vita di Giorgio e Isabella Marincola
con
Wu Ming 2 – collettivo Wu Ming autori di “Timira, romanzo meticcio”
Lorenzo Teodonio – autore di “Razza Partigiana”
Antar Mohamed Marincola – figlio di Isabella e nipote di Giorgio Marincola
Gli autori in un pomeriggio di racconto e scambio presenteranno percorsi di ricerca storica e scrittura collettiva per ricostruire storie di quotidiana resistenza e scelte di libertà. Questa è l’esperienza secondo l’idea degli autori e del collettivo Wu Ming, che ha dato vita, nell’ambito di quello che è stato definito Progetto Transmediale Multiautore, ai due romanzi, fatti di «voci diverse che con mezzi diversi raccontano diversi pezzi – autonomi tra loro – di un comune universo narrativo».
I due libri “Razza partigiana” e Timira romanzo meticcio” insieme ripercorrono, incrociano e completano le singolari storie di vita di Giorgio ed Isabella Marincola.
Due giovani meticci romani, di origine italo somala, protagonisti della resistenza antifascista e della lotta partigiana. Due storie singolari, che intrecciano elementi di antirazzismo, antifascismo e scelte di profonda libertà, durante il ventennio fascista a Roma.
Un invito ad una riflessione aperta e a più voci sui temi dell’antifascismo… aspettando il consueto appuntamento per l’escursione resistente al Monte Tancia, per ricordare i 70 anni della battaglia del Tancia e ripercorrere i sentieri dove un gruppo di partigiani a cui vogliamo particolarmente bene ha lottato per restituire a tutti la libertà e la dignità.
Appuntamento Domenica 13 Aprile ore 10.00 nella piazza di Poggio Mirteto.
Giorgio Marincola nacque il 23 settembre 1923 a Mahaddei Uen, un presidio militare italiano a 50 chilometri da Mogadiscio da un sottufficiale italiano, Giuseppe Marincola (Pizzo Calabro, 1891-Roma 1956) ed Aschirò Hassan, una donna somala nata in una cittadina a 400 km a nord-est di Mogadiscio.
Due anni dopo, nel settembre 1925, nacque nella capitale somala la sorella Isabella. Giuseppe Marincola riconobbe i due bambini, dando così loro la cittadinanza italiana. Nel 1926 Giuseppe Marincola portò i due bambini in Italia. Affidò Giorgio al fratello Carmelo ed a sua moglie, Eleonora Calcaterra, a Pizzo Calabro, e portò Isabella con sé a Roma, nel quartiere popolare di Casal Bertone, dove si era stabilito con la moglie Elvira Floris.
Si trasferì a Roma per iniziare a frequentare il ginnasio (ossia le scuole medie) presso il liceo-ginnasio Umberto I, nei pressi della basilica di Santa Maria Maggiore, non lontano dalla stazione Termini. Qualche anno più tardi, nel 1938, conobbe Pilo Albertelli, suo insegnante di storia e filosofia, filosofo idealista, antifascista. Ad Albertelli è stato riconosciuto il ruolo di educatore al dissenso di molti antifascisti e partigiani romani che lo avevano incontrato. Fu esponente del movimento liberal-socialista di Calogero e Capitini, partigiano nelle file del Partito d’azione a Roma, dove morì nel 1944, ucciso nella strage delle Fosse Ardeatine. Albertelli educò Giorgio alla critica, al dubbio, al dissenso, alla giustizia sociale ed alla libertà. Nel 1943 Giorgio, studente di medicina, entrò nelle formazioni armate del Partito d’azione, partecipando alla Resistenza romana. All’indomani della liberazione di Roma (4 giugno 1944) Giorgio prese la decisione di continuare la Resistenza. Il 4 maggio del 1945 un’autocolonna di SS in ritirata, dopo uno scontro a fuoco attaccò i villaggi della Val di Fiemme, dandoli alle fiamme ed uccidendo 27 persone di cui 11 partigiani. Uno di loro era Giorgio Marincola, giovane antifascista, partigiano italo somalo dalla pelle nera.
Dall’altro lato invece la vita di Isabella Marincola in Italia e poi di nuovo in Somalia, sua esperienza di profuga fuggita dal paese africano durante la guerra civile scoppiata nel 1991.La sua storia di donna meticcia cresciuta a roma durante il ventennio fascista, ha permesso agli autori di approfondire, a partire dal punto di osservazione di Isabella Marincola, molteplici tematiche, con particolare riferimento al rapporto dell’Italia con le proprie colonie prima e con le proprie ex-colonie poi, al razzismo, all’immigrazione, alla condizione di profugo, a quella di meticcio.