Erano le 5 del mattino del 27 agosto 2006 quando all'uscita da una festa reggae presso il Buena Onda sul litorale di Focene, veniva aggredito e ucciso con 8 coltellate, da due giovani del luogo, Renato Biagetti. Un’aggressione premeditata avvenuta in pochi secondi. Pochi secondi e tanta ottusa e insensata follia, per infliggere otto coltellate dirette a punti vitali che hanno ucciso uno di noi…tutti noi.
La sua unica colpa: essere lì, a quella festa, con la sua compagna e i suoi amici. La sua unica colpa essere considerato diverso, altro, estraneo a quel territorio. E' con quella frase "è finita la festa? e allora che cazzo ce state a fa qua! tornatevene a Roma!" che sono iniziati gli attimi più sconvolgenti e violenti della vita di Renato e di chi quella sera era insieme a lui.
Da subito i giornali hanno parlato di rissa tra balordi, da subito la verità è stata manipolata da omissioni e depistaggi, da subito in molti hanno tentato di raccontarci che la politica non c'entrava niente.
Da subito noi, familiari, amici, fratelli e sorelle di Renato abbiamo lottato per far emergere con forza la verità: che Renato non era un balordo e che quella era stata un'aggressione, che la politica c'entra perchè chi esce di casa armato di lama per aggredire chiunque venga considerato diverso, di sinistra, omosessuale o di colore è comunque un fascista. La verità purtroppo la conoscevamo già, forse anche prima di quella terribile notte. Conoscevamo i mandanti, lo sfondo e le motivazioni politiche delle imboscate, la viltà e l’infamità dell’intolleranza tramandata come valore familiare e che invece genera mostri, conoscevamo la stupidità e l’arroganza degli autori materiali di raid e aggressioni, conoscevamo i disegni della destra, i doppiopetto in primo piano e le squadracce nella notte.
Dopo la morte di Renato non si può più tornare indietro. Per tutto questo
lungo anno, nell’indifferenza della politica, delle istituzioni e dell’opinione pubblica, abbiamo continuato a denunciare questo clima.
Le aggressioni a Villa Ada e alla casa occupata di Casalbertone sono altri gravissimi episodi che dimostrano che tale estremismo non può essere trattato con una becera equidistanza o con la semplice indignazione, legittimando di fatto la presenza di covi neofascisti nella nostra città e nelle nostre periferie.
E' passato un anno da quella maledetta notte, un anno che ha visto tantissimi compagni e compagne, amici e amiche, la gente comune attivarsi, ognuno a suo modo. Manifestare insieme il rifiuto della violenza fascista, raccontare la storia di Renato, gridare a gran voce la verità su quella notte, organizzare iniziative in giro per l'Italia, continuare a far vivere nei progetti in cui lui credeva, i sogni di Renato.
Tutte le iniziative organizzate hanno comunicato messaggi di vita, di entusiasmo, hanno rimesso al centro dell'attenzione l'antifascismo e il rifiuto della cultura del coltello come valori fondanti della nostra storia che devono essere ribaditi ancora oggi, tutti i giorni, con forza e convinzione.
Il 1 settembre saremo a Focene, un anno dopo quella tragica notte, con la forza e la determinazione di chi non ha dimenticato e ha ancora voglia che anche gli abitanti di quella zona ascoltino il suono della verità. Per portare un fiore a Renato, per raccontare a tutti quelli che vivono quell'estremo territorio periferico solo d'estate o tutti i giorni dell'anno ciò che è accaduto un anno fa. Contro il silenzio e l’omertà che rende colpevoli e conniventi.
Per il 2 settembre inoltre proponiamo un'assemblea nazionale antifascista a cui invitiamo a partecipare tutti coloro che saranno a Focene il 1 settembre, per ragionare insieme come continuare a far vivere la storia di Renato nelle lotte e nei percorsi che ognuno di noi porta avanti e come dare un respiro nazionale al percorso antifascista.
Invitiamo tutti e tutte a costruire insieme la giornata del 1 settembre a Focene, a portare il proprio contributo, le proprie idee, i proprio rumori, i propri percorsi di lotta quotidiani, in questa manifestazione che ci stiamo immaginando fortemente comunicativa e determinata, fatta di musica e parole, di rabbia e amore.
Con Renato nel cuore
1 SETTEMBRE 2007
CON RENATO NEL CUORE
MANIFESTAZIONE A FOCENE
Per info e adesioni
veritaperrenato.noblogs.org
veritaperrenato@inventati.org
Domenica 2 settembre assemblea antifascista
Un anno dopo la morte di Renato, il primo settembre, ci ritroveremo a Focene, nel luogo in cui quell’assurda e insensata violenza ce lo ha portato via, per ricordarlo con la stessa rabbia, forza e determinazione con cui l’abbiamo fatto per tutto questo difficile anno e come lo faremo ancora.
Ma crediamo anche che sia importante fermarci a riflettere su quanto accaduto durante tutto questo anno ed organizzarci collettivamente per costruire iniziative ed azioni antifasciste; per questo proponiamo per il giorno dopo, domenica 2 settembre, un’assemblea nazionale che serva a delineare il quadro della situazione e riattivare quei percorsi che durante l’anno si sono prodotti.
Tantissime sono state le iniziative in cui il percorso antifascista, nei territori e nelle lotte sociali di tutti i giorni, ha preso parola. Tantissimi i compagni e le compagne che hanno partecipato con determinazione per dire no al fascismo e per riaffermare un valore che dovrebbere essere alla base della nostra società, battendosi contro chi prova a lasciar cadere nell’oblio la memoria o tenta di rivedere attraverso un ideologico revisionismo la storia. Abbiamo dimostrato che l’antifascismo non è una cerimonia ne un vuoto anniversario.
Per tutti noi invece l’antifascismo è, oggi come ieri, una pratica quotidiana, un ingranaggio collettivo.
Inoltre, siamo stati in grado di tutelare i nostri territori e di rispondere alle provocazioni che i gruppuscoli di estrema destra hanno organizzato.
Così come non abbiamo mai smesso di raccontare cos’è accaduto a Renato e di gridare la verità affinchè sulla sua storia non cadesse il silenzio.
E’ stato un anno in cui abbiamo continuato a denunciare ciò che già dicevamo da tempo: che la cultura della lama e dell’intolleranza stava mettendo radici nelle strade delle nostre città; che troppe erano le aggressioni delle squadraccie fasciste fuori dai nostri spazi liberati o ai danni di chiunque fosse considerato diverso, altro e quindi da annullare con la sopraffazione; che evidenti erano le coperture della destra istituzionale a tutto ciò; che questo clima e questa cultura non si affronta con una becera equidistanza o con la semplice indignazione.
Il 2 Settembre quindi, vogliamo incontrarci per discutere di tutto questo e di molto altro.
Per organizzarci collettivamente, per poter costruire nuove iniziative determinate a ribadire il nostro percorso antifascista, per ideare nuove campagne comunicative ma soprattutto per potenziare l’attivazione, la condivisione ed un fare comune che già abbiamo sperimentato.
Sabato 1 settembre, dalle 17 al tramonto, sul litorale di Focene
“porta il tuo fiore a Renato”
Domenica 2 settembre, ore 11, presso il Loa Acrobax
assemblea antifascista
L.O.A. Acrobax Project
Via della vasca navale 6, ex Cinodromo, Ponte Marconi – Roma.