UN’IDEA NON MUORE – LA RIVOLTA CONTINUA

22 FEBBRAIO – CORTEO ORE 17 DA VIA MONTE BIANCO 
 
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 www.valerioverbano.it

VALERIO VIVE, LA RIVOLTA CONTINUA

Valerio Verbano, studente del Liceo Archimede di Roma, militante rivoluzionario vicino ai collettivi autonomi nel quartiere Montesacro e Valmelaina-Tufello, viene assassinato il 22 febbraio 1980 dai fascisti non meglio identificati – ma ben coperti dai servizi segreti dello stato – nella propria abitazione e di fronte ai propri genitori.

La spiegazione del suo assassinio è contenuta in un dossier che Valerio aveva redatto dopo mesi di controinchiesta militante sulle attività dei fascisti a Roma, dal quale emersero chiari e inequivocabili collegamenti tra questi, la malavita romana, le forze di polizia, gli apparati dello stato e la magistratura. Un dossier – poi sparito nel nulla – che mesi dopo venne ripreso dal giudice Mario Amato, che si occupava proprio delle indagini sulla destra eversiva, anche lui assassinato.

Sebbene molti ci abbiano provato, la sua morte non può essere spiegata come il frutto di una guerra tra "opposti estremismi". La sua morte ha spiegazioni che sono contenute nel dossier e nel ruolo che hanno avuto i fascisti in Italia.
Stragi impunite, tentativi di colpi di stato, attentati, aggressioni di fronte alle scuole e nei posti di lavoro, connivenze con la malavita organizzata. Da sempre, fin dal ventennio, i fascisti sono stati uno strumento dei padroni per bloccare le lotte operaie e studentesche, le mobilitazioni per il diritto alla casa, le lotte femministe e per i diritti civili.

Sono trascorsi 28 anni dall'assassinio di Valerio. Oggi il fascismo prende la forma della guerra globale, del dominio neoliberista, del proibizionismo e della criminalizzazione degli stili di vita, dell'attacco clericale alle libere scelte di ogni persona. Oggi come allora, la destra fascista, ripulita o "sociale" che sia, si presenta nel ruolo di cane da guardia del potere e prova a utilizzare il malessere sociale – nelle periferie come nelle curve – per seminare odio, razzismo, sopraffazione. "Dax" a Milano e Renato Biagetti a Roma sono stati uccisi da quella "cultura", fatta di violenza e lame.

Il nostro mondo è gioia per la rivolta, solidarietà e percorsi di liberazione: REDDITO, CASA, DIRITTI DI CITTADINANZA,
LIBERO ACCESSO ALLA CULTURA E AI SAPERI, SPAZI SOCIALI
 
RIPRENDIAMOCI I NOSTRI QUARTIERI
FUORI I FASCISTI DALLA STORIA,
CHIUDIAMO LE SEDI DELLA VIOLENZA FASCISTA

I compagni e la compagne di Valerio.

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