Comunicato 1 giugno ’96

C.S.O.A. LA TORRE RENDE PUBBLICA LA DENUNCIA DEI SEGUENTI FATTI:
– L’irruzione nel centro sociale di polizia, polizia municipale, digos e carabinieri avvenuta sabato 1 giugno a scopo provocatorio.
-La presenza costante ad ogni iniziativa (dal concerto nel c.s. alla balera in quartiere) di digos, polizia, polizia municipale e carabinieri.
-L’imputare ad una sola persona del centro sociale la responsabilità di tutte le attività del centro (distribuzione di bibite ed organizzazione concerti e spettacoli) e renderla unico oggetto di tutte le denunce spiccate nei confronti del centro in merito a questioni di ordine pubblico.
Denunciamo l’abuso delle forze dell’ordine nei confronti di questa persona persistendo con telefonate continue e giornaliere, inviti di presentazione in commissariato e conseguenti interrogatori sulle attività del centro sociale.
– L’avvenuta notifica di avviso di sorveglianza speciale (art. 1 e 4 della legge 1423 del ’56 modif.da art. 2 e 5 della legge 327 del ’88) per un ragazzo della Torre, già ricevuto da 3 ragazzi di altri centri sociali.
Consideriamo guesto fatto il più grave in quanto la questura segnala come “pericolose socialmente” delle persone in conseguenza ai fatti dell’undici Luglio scorso. Ricordiamo che quel giorno le forze dell’ordine hanno effettuato un violentissimo sgombero del c. s.”La Torre” occupato da 100 persone, in conseguenza del quale il comune di Roma, come proprietario del posto, aveva preso una posizione precisa di dissenso nei confronti della polizia e aveva dichiarato di voler risolvere la situazione assegnando lo stabile agli occupanti.
L’avviso di sorveglianza speciale è una misura di sicurezza che la polizia prende, raramente, in occasioni particolari; nel caso di spacciatori internazionali o di grossi mafiosi. Consideriamo l’avviso arrivato ai 4 ragazzi dei centri sociali di Roma un attacco pesantissimo alla loro libertà individuale, legalmente non sostenibile nella sostanza.
Noi denunciamo pubblicamente chi si è assunto la responsabilità di “bollare” queste persone come “socialmente pericolose”, fortemente condizionando la loro vita personale e professionale. Si palesa così la ferma volontà di chi, polizia e poteri forti ( A.N. che in questi giorni discute sul ” degrado” della Torre; la Magistratura, nella persona del giudice Amato, accanitosi per far sgomberare la Torre ben 3 volte; l’Università “La Sapienza” che solo da quando la Torre è stata occupata la richiede, promettendo progetti di risanamento ambientale ), vuole impedire in tutti i modi, e utilizzando qualsiasi mezzo, a chi lavora nel sociale, politico e culturale da tanti anni di continuare ad autor gestire i centri sociali occupati.
L’azione delle forze dell’ordine nei nostri confronti ci impedisce di portare avanti con la dovuta tranquillità le attività del centro, ostacolando una serena partecipazione de tutto il quartiere e creando tensione durante le iniziative.
RITENIAMO INACCETTABILE che le nostre attività sociali, politiche e culturali, riconosciute valide dalla partecipazione collettiva del quartiere e dalla cittadinanza e da tutte le autorità comunali (più volte dichiaratesi a favore dell’esistenza del centro sociale), siano messe in pericolo dall’azione politica intimidatoria, persecutoria ed autonoma di digos, polizia, polizia municipale e carabinieri determinata dalla forte opposizione di A.N. in quartiere e dai “poteri forti” sopra citati.
RITENIAMO INACCETTABILE che sia più incisiva questa volontà politica che non quella, più volte espressa dal comune di Roma, di garantire la vivibilità di tutti i centri sociali nella città, evidenziando dunque quanto questa dichiarazione di intenti non sia stata sostenuta e difesa da chi istituzionalmente se ne era fatto carico.
RITENIAMO INACCETTABILE essere indicati quali criminali dalle forze dell’ordine e dunque dall’opinione pubblica, in conseguenza del nostro impegno politico e della nostra ferma volontà di continuare l’esperienza di occupazione ed autogestione nel nostro quartiere.

CSOA LA TORRE